Anche chi è forte fuori può essere debole dentro: uomini e osteoporosi
A volte l’apparenza inganna: anche un fisico apparentemente resistente può in realtà essere fragile e anche gli uomini che appaiono forti all’esterno, possono essere deboli all’interno e non saperlo.

L’osteoporosi non è solo una malattia femminile come molti pensano, infatti colpisce anche milioni di uomini in tutto il mondo, con conseguenze devastanti.
Proprio il pregiudizio che vede questa malattia come prettamente femminile costituisce un grande pericolo: circa un uomo su cinque dopo i 50 anni riporta una frattura ossea a causa dell’osteoporosi, ma nella maggior parte dei casi la malattia non è diagnosticata e quindi non viene prescritto un percorso di cura specifico.
L’osteoporosi indebolisce progressivamente le ossa. Quasi sempre gli uomini, nell’adolescenza e nella prima gioventù, “costruiscono” più massa ossea rispetto alle donne. Dopo i 30 anni circa di età, sia negli uomini sia nelle donne la quantità di osso nello scheletro comincia gradualmente a diminuire nello stesso modo, e la formazione di nuovo osso non tiene il passo con la rimozione di osso vecchio. Se verso i 50 anni di età le donne, a causa dei cambiamenti ormonali dovuti alla menopausa, vanno incontro a una più rapida perdita di tessuto osseo, intorno ai 70 anni questa differenza si annulla e uomini e donne perdono massa ossea alla stessa velocità, così come l’assorbimento del calcio (un minerale importante per la salute delle ossa) diminuisce ugualmente in entrambi i sessi.
Ecco alcuni dati relativi all’osteoporosi nell’uomo che molti non conoscono:
- Nel corso della vita il rischio di subire una frattura da osteoporosi è fino al 27% più alto del rischio di sviluppare il cancro alla prostata: molti si preoccupano per quest’ultima patologia, ma pochi uomini anziani prendono in considerazione l’osteoporosi, anche se uno su cinque si frattura.
- In tutto il mondo un terzo di tutte le fratture dell’anca si verifica negli uomini e gli studi dimostrano inoltre che il 37% dei pazienti maschi muore nel primo anno dopo questo tipo di frattura.
- Gli uomini soffrono gravi conseguenze o vanno incontro a morte più frequentemente delle donne, perché sono spesso più anziani delle donne quando si verifica la prima frattura.
Quasi tutti i fattori che determinano un aumento della perdita di tessuto osseo, sono comuni a uomini e donne, tra questi, solo per citarne alcuni, c’è il fumo e l’eccessivo consumo di alcol, ma altri sono prettamente maschili, come l’ipogonadismo primario o secondario (deficit di testosterone) che si verifica in circa il 12,3% degli uomini, spesso derivante da difetti dei testicoli.
Anche la terapia di deprivazione androgenica (TDA), il trattamento più comunemente usato per il cancro alla prostata metastatico, causa bassi livelli di testosterone.
Anche gli uomini quindi devono prendersi cura del proprio scheletro, formando ossa forti fin da piccoli, mantenendole in salute con una vita sana, facendo sport e assumendo una dieta corretta e, dopo i 70 anni (o verso i 50-60 se sono presenti specifici fattori di rischio) dovrebbero prendere in considerazione con il proprio medico l’opportunità di fare controlli.
Redazione BONE HOUSE
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