Osteoporosi: fattori di rischio e prevenzione
Il nostro comportamento ha un grande peso nel determinare la salute delle ossa. Alla Bone House sarà possibile imparare a impostare una vita sana fin da bambini, alimentandosi in modo corretto e facendo costantemente sport, in modo da costruire e mantenere uno scheletro in salute, diminuendo il rischio di osteoporosi in tarda età.

Queste semplici regole continuano ed essere essenziali anche nella vita adulta, quando diventa importante anche evitare il fumo e non consumare più di 2 unità di alcolici al giorno. Queste indicazioni sono dette anche fattori di rischio modificabili, perché dipendono dalle nostre scelte ed abitudini quotidiane, e possiamo sempre agire per cambiarle.
Ci sono però anche altri fattori che determinano se si è più o meno esposti al rischio, i cosiddetti fattori di rischio non modificabili: si tratta di caratteristiche genetiche o condizioni che non dipendono dalla nostra volontà, ma delle quali è bene essere consapevoli, ecco quali sono:
1) Avere un’età superiore ai sessant’anni.
2) Avere una statura che dopo i 40 anni si è ridotta di almeno 3 cm.
3) Avere subito una frattura per un trauma minore (come da una caduta dalla stazione eretta).
4) Essere sottopeso, ossia avere un BMI inferiore a 19 Kg/m2.
5) Avere assunto corticosteroidi (cortisone, prednisone, ecc.) per oltre 3 mesi consecutivi. (I cortisonici sono prescritti per condizioni croniche quali asma, artrite reumatoide, o alcune malattie infiammatorie).
6) Avere una aumentata funzione della tiroide, o delle ghiandole paratiroidee, il diabete di tipo 1 o disordini nutrizionali/gastrointestinali come la malattia di Crohn e malattia celiaca.
7) Avere l’artrite reumatoide.
8) Avere uno dei genitori con osteoporosi o che ha comunque subito una frattura da trauma minore (come da una caduta dalla stazione eretta).
9) Avere uno dei genitori con la cifosi (il cosiddetto gibbo).
Per le donne:
- Essere andata in menopausa prima dei 45 anni, oppure aver subito un’interruzione del ciclo mestruale per 12 mesi consecutivi o più (fatta eccezione per gravidanze, menopausa o isterectomia), o ancora aver subito l’asportazione delle ovaie prima dei 50 anni, senza che sia stata somministrata la terapia ormonale sostitutiva.
Per gli uomini:
- Avere bassi livelli di testosterone o seguire una terapia di deprivazione androgenica (TDA)
Presentare uno o più di questi fattori di rischio ovviamente non significa avere l’osteoporosi. Risposte positive indicano semplicemente che si presentano alcuni fattori clinici che comportano un maggior rischio di osteoporosi e/o fratture ossee. Per questo è importante esserne consapevoli, parlarne con il proprio medico e prendere contromisure, se necessario.
Alla Bone House i nostri esperti saranno a disposizione per fornire tutte le indicazioni necessarie a riconoscere i propri fattori di rischio, per assicurarci una vita quanto più possibile indipendente e in salute anche nella terza età.
Redazione BONE HOUSE
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